Un lavoro (in)sostenibile
Il 40% dei lavoratori vuole licenziarsi entro l’anno: il peso del burnout è in aumento.
La pandemia ha fatto luce su molte contraddizioni della nostra società, accelerando processi già in atto, come un intollerabile squilibrio economico basato su una cultura del lavoro performativo che antepone la produzione e il profitto al benessere fisico e psicologico delle persone.
Bisogna recuperare la dimensione etica del lavoro, il senso del limite. Il limite delle ore lavorate, delle attività erogate, dei rischi da correre, del salario da accettare, delle risorse da usare… Sia nella dimensione analogica che digitale è importante fare scelte consapevoli. Non va sottovalutato infatti anche il ruolo della responsabilità individuale: spesso sono utenti e clienti con le loro scelte nel mercato ad alimentare impieghi di cattiva qualità che poi diventano quella domanda di lavoro non qualificato di cui si lamentano.
Per contrastare questo fenomeno è necessario intervenire per un lavoro più giusto, che risponda ai bisogni delle persone e non del mercato. La sfida per una crescita diversa non passa quindi solo dalla transizione digitale ed ecologica, ma anche da un modello di sviluppo socialmente e umanamente sostenibile.
#DemocratizingWork
A maggio 2020 in piena crisi pandemica, tre accademiche e attiviste hanno lanciato un Manifesto basato su tre semplici idee: «È tempo di democratizzare le imprese, demercificare il lavoro e decarbonizzare l’ambiente».
Oggi quel Manifesto è stato firmato da più di 5.000 ricercatori di oltre 700 università di tutti i continenti, è stato pubblicato in 43 giornali di 36 paesi del mondo e tradotto in un totale di 27 lingue e ha dato origine a un movimento mondiale che dal 5 al 7 ottobre si è riunito nel Global Forum on #DemocratizingWork.
Il Global Forum ha visto 3.000 partecipanti provenienti da 85 paesi, quasi 400 relatori distribuiti tra plenarie e 16 capitoli nazionali per un totale di 129 panel tenuti in 9 lingue.
Anche il comitato scientifico italiano ha organizzato una serie di incontri e il confronto è ancora in corso. Se volete restare informati o entrare a far parte del comitato scientifico italiano potete scrivere a: democratizingwork2021it@gmail.com.
