Smart working: alcune idee per lavorare meglio

Nel 2019 lo smart working riguardava circa 570mila lavoratori, il 20% in più dell’anno precedente. Il fenomeno riguardava soprattutto le grandi imprese (58%), meno le Pmi (12%) e la PA (16%), con una media di un giorno in smart working alla settimana.

Durante il lockdown in Italia gli smart worker sono diventati oltre 6,58 milioni, ridotti a 5,06 milioni in settembre. Il 94% delle PA, il 97% delle grandi imprese e il 58% delle Pmi hanno dato ai propri dipendenti la possibilità di lavorare da remoto.

L’uso limitato degli ammortizzatori sociali per i lavoratori in smart working può far risparmiare denaro pubblico e quindi avere un vantaggio positivo per la comunità. Inoltre, l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha osservato che tra i maggiori benefici vi sono il miglioramento dell’equilibrio tra vita professionale e privata e un maggior coinvolgimento dei dipendenti.

Esistono però sono rischi e criticità che ricadono sui lavoratori da non sottovalutare. Oltre al lavoro straordinario non retribuito, ci sono la percezione di isolamento, le distrazioni esterne, i problemi di comunicazione e collaborazione virtuale e la barriera tecnologica.

Alcune idee per lavorare meglio in smart working

Nell’articolo Otto spunti per uno smart working meno faticoso e più soddisfacente di Luciano Barrilà e Graziano Maino pubblicato su Secondo Welfare ci sono alcuni suggerimenti interessanti:

  1. Adottare un’agenda digitale condivisa;
  2. Stabilire e rispettare i limiti di tempo;
  3. Rimanere connessi (ma non iperconnessi);
  4. Quando possibile, fare ufficio virtuale;
  5. Allestire spazi dedicati;
  6. Prendersi cura della propria salute e sicurezza;
  7. Condividere le esperienze e imparare;
  8. Avere un piano di lavoro flessibile.

Oltre a questi, potrebbe essere utile aggiungere altre indicazioni, come definire una serie di regole condivise con tutti. Esperto Lavoro ad esempio suggerisce di avere indicazioni chiare rispetto agli orari:

  1. Non iniziare i meeting prima delle 9.00 e non andare oltre le 18.00;
  2. Non organizzare meeting nella pausa pranzo tra le 13.00 e le 14.30;
  3. Non organizzare meeting al venerdì pomeriggio;
  4. Non inviare mail dopo le 20.00.

Per lavorare in modo efficace quando ci si trova in smart working è importante anche gestire bene gli orari di lavoro anche introducendo pause. Può essere utile fare due passi oppure sperimentare tecniche di produttività, come la tecnica del «pomodoro» che prevede ogni 25 minuti una pausa di 5 minuti.